Suzuki Clean Ocean Project
Suzuki Clean Ocean Project è un progetto mondiale con una precisa mission: sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del rispetto per l’ambiente e per il mare.
Questo progetto si integra nel piano di sostenibilità ambientale “Suzuki Environmental Vision 2050” che fissa l’obiettivo di ridurre del 40% la CO2 emessa dai veicoli Suzuki entro il 2030, per poi crescere al 90% entro il 2050.
Suzuki, inoltre, impiega nei processi di produzione energie rinnovabili come quelle generate dall’impianto eolico dello stabilimento di Kosai e dagli impianti ad energia solare degli stabilimenti di Hamamatsu, Maruti Suzuki, Pak Suzuki, Makinohara e Maisaka.
Suzuki predilige l’uso circolare dei prodotti, grazie al riciclaggio e al trattamento dei rifiuti della produzione.
Nel piano ambientale Suzuki definisce anche le iniziative a favore dell’ambiente come la campagna Clean-up the World. #SuzukiClenaUp è uno dei progetti nel novero di quelli intrapresi dal costruttore giapponese per ridurre l’impatto negativo dell’attività dell’uomo sul pianeta terra.
Questo programma ha preso il via 11 anni fa e vi hanno aderito 14 filiali Suzuki nel mondo, partecipando ogni anno a giornate dedicate a recuperare l’immondizia dispersa nell’ambiente. Un’azione di volontariato che ha contribuito a trasmettere coscienza di ciò che non bisogna fare per la terra: inquinarla e sporcarla!
9.212 dipendenti (910 solo quest’anno) che, stagione dopo stagione, si sono alternati per dare il loro contributo, e che, nonostante la pandemia, non hanno fermato le giornate Suzuki di pulizia del mare e delle sue spiagge.
Un’altra attività in cui Suzuki è impegnata fermamente è quella di ridurre quanto più possibile l’utilizzo della plastica, essendo questa uno dei principali prodotti dell’uomo che più fa male all’ambiente.
Il packaging è uno degli ambiti dove l’uso della plastica è dilagato. Suzuki ha rivisto completamente i propri sistemi d’imballaggio, riprogettandoli per ridurre e, quando possibile, eliminare il materiale plastico.
Nel 2020 in occasione del 100° anniversario Suzuki ha lanciato il DF350A Anniversary e per la prima volta ha testato un nuovo packaging costituito da materiali alternativi alla plastica, che, a partire dal mese di ottobre 2021, è stato adottato come standard per tutti i fuoribordo prodotti in Giappone.
Altri tre interventi importanti, che hanno visto l’ingresso della carta/fibre di cellulosa in luogo del polipropilene, sono stati:
- l’utilizzo di un nuovo nastro da imballaggio messo sulla scatola interna ed esterna;
- la fascia d’imballaggio applicata sulla scatola esterna;
- la copertura del motore fuoribordo dove il Rayon, fibra trasparente che si ottiene dalla cellulosa, ha sostituito il Nylon, fibra poliammidica totalmente sintetica.
Suzuki ha riprogettato anche i packaging dei Ricambi Originali Suzuki per tutti i fuoribordo, attività che aveva come obiettivo un risparmio in un anno (Ott ’20-Set ’21) di oltre 2,8 tonnellate di plastica nel solo ambito Marine e che invece è aumentato del 10% con oltre 3,1 tonnellate in meno e ben 376 articoli scelti fra quelli il cui imballo in plastica, se disperso nell’ambiente, può essere trasportato dal vento fino al mare.
Il dispositivo #lavalacqua (Suzuki Micro Plastic Collector) è il sistema di filtraggio dell’acqua utilizzata per il raffreddamento, capace di raccogliere le microplastiche in dispersione durante il normale funzionamento del fuoribordo. Questa tecnologia ha vinto l’Innovation Award allo scorso Salone Nautico di Genova, come soluzione ingegnosa che dovrebbe diventare uno standard produttivo. Dopo la fase di sperimentazione, effettuata anche in Italia, nella prossima stagione nautica verranno introdotti sul mercato i primi fuoribordo Suzuki che avranno come dotazione standard questo filtro. I motori che adotteranno questo sistema “green” saranno quelli la cui potenza è compresa tra i 140 ed i 100 cavalli con cilindrata di 2.045 cc.
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